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Che cosa può fare la filosofia per contribuire positivamente alle interazioni tra gli esseri umani e la realtà naturale in cui si trovano a vivere, per migliorare l'organizzazione socio-politica e incrementare lo sviluppo libero e responsabile della cultura, insomma per contribuire positivamente alla vita concreta dell'umanità che dà forma al corso della storia? Questi interrogativi sono la trama della vasta opera di John Dewey (1859-1952), figura eminente di filosofo "pubblico", particolarmente animato dalla fiducia nel potenziale emancipativo dell'attività conoscitiva e critico-riflessiva dell'intelligenza umana, delle sue capacità progettuali e di presa sul reale. Il volume disegna una panoramica del pensiero deweyano, esibendo la rilevanza rispetto all'attuale dibattito teoretico sui rapporti tra mente, natura e società, che esso può avere in virtù del suo caratteristico impegno a promuovere abiti di pensiero improntati dallo spirito intersoggettivo e fallibilista della ricerca scientifica non meno che dalla viva consapevolezza delle ricadute etiche delle idee sia scientifiche sia filosofiche.